luoghi
Visita e, se proprio devi, pianta le tue radici in luoghi vivi e non in vetrine fittizie allestite per la stagione con lavori temporanei e poco qualificati.
Le regioni periferiche si credono “il centro” e sperano in un eterno “rilancio”, ma non hanno il “lancio”.
La vocazione di una periferia dovrebbe essere la propria marginalità e non la rincorsa ai flussi economici che generano un appiattimento culturale, anche nelle espressioni in cui si costruiscono fantocci con l’illusione di richiamare tradizioni naturalmente morte.
Goditi queste monete, se mai arriveranno, come un’elemosina dal centro, per creare un nuovo mercato da colonizzare. Oltre a quelle ricavate dallo spennare greggi di pecore stanche, ancora disposte a pascolare nelle insignificanti e circoscritte ore d’aria della loro esistenza in un luogo contraddistinto solo dal nome.
I luoghi non sono marchi! I luoghi naturali sono il frutto della costruzione quotidiana di chi li abita.
Poche persone oggi provano un profondo senso di appartenenza a un luogo. Molti li calpestano con la presunzione di difenderli, altri soffrono con l’illusione di esserne coccolati e altri ancora se ne fregano perché non credono nei confini, tanto più quando questi giustificano ambizioni economiche esclusive e parziali.