potrebbe essere sera *
* Per chi non lo sapesse, la musica è di Lucio Battisti e il testo di Pasquale Panella.
La collaborazione fra i due eccezionali artisti, fra il 1986 e il 1994, ha prodotto cinque album, secondo me fra i migliori di sempre della musica italiana, sebbene poco noti e molto criticati (negativamente) dai soloni dell’epoca.
L’eccezionale, surreale poetica di Panella, già espressa da Enzo Carella e altri interpreti, nei cinque album ha incontrato voce e musica di Battisti, finalmente libere dai dettami dell’industria musicale e dalla narrativa nazionalpopolare di Mogol.
In questo rifacimento di “Potrebbe Essere Sera“, tratto dal centrale “La Sposa Occidentale” (1990), di mio ci sono solo il sound e la voce – il testo del brano segue il video.
Potrebbe essere sera
Potrebbe essere una sera alabastrina
Con le sue venature ed una serpentina
Fessura per passare dalla sera alla notte
Con la nostra piccinaViola il colore della sera
L’ora nella quale tutto resta
Non tanto com’era, ma come saràRinviate le schegge
S’infrangono come vetrate
Le saracinesche
Come se non dovessero riprendersi più
Risalire, riaprire un domaniE i viali vanno avanti in due filari
Per pura educazione, così per cortesia
Non finisce la via
Pur avendo diverse
Ragioni per fermarsi
Cercare gli aggettivi catarifrangenti
Infranti e lucentiMa con l’educazione e con la cortesia
C’è da fare attenzione tra i viali e sulla via
Nell’ora in cui si avvera
Soltanto il colorito della seraViola paonazza, la ragazza è sola
Con suo grande sollievo per godere con me
Si permette un coda, roteata all’intorno
Se la mette, la leva
Potrebbe essere seraLe foglie fanno i compiti sui rami
I bilanci, i contiLa lettura con occhi castani
Potrebbe essere seraE tu potresti ridendo dire
“Non ho spiccioli, resti d’inverno
Né di primavere, davvero non ne ho
E non posso cambiare, scusate
Né l’autunno né l’estate”Viola, paonazza la ragazza è sola
Passa e ripassa la linguetta rosa
Sopra il quesito del suo labbro squisitoE come resiste, ma come resiste
Al lamento ottimista di una felicità
Si permette un rifiuto con il mento levato
Più bellina più altera
Potrebbe essere seraCome chi in sonno dicesse una frase così
Giorno dopo giorno, un rumore così
A dissolvere a smorire un frase così
“Non è così com’è, non è com’era”Tu cedi all’insistenza dolce e viola
Seguendo la pendenza della sera
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