Threads, il colpo di coda di Meta? Di certo nulla di nuovo

Threads vs Twitter. Concerns about privacy, censorship and antitrust

Threads non è un nuovo social network, ma piuttosto un’estensione di uno già esistente: Instagram.

 

Termini e condizioni di Threads – Video di Greg Johnstone pubblicato su TikTok e Instagram (9 luglio 2023)

Non puoi creare un nuovo account su Threads se non ne hai uno su Instagram e se cambi idea dopo averlo creato, cancellandolo cancellerai anche il tuo profilo Instagram.

Censorship on Threads when criticising Meta

Censura su Threads quando si critica Meta

Threads non è quindi un nuovo social network, ma piuttosto un’estensione o un nuovo formato offerto agli utenti di una piattaforma preesistente (Instagram), con numerose limitazioni in termini di funzionalità e portata rispetto a Twitter. Questo stretto legame è dovuto al fatto che la creazione di una nuova piattaforma e la richiesta agli utenti di registrarsi avrebbe comportato una crescita più lenta.

Gli utenti di Threads sono soggetti alle stesse politiche di privacy ultra-invasive tipiche di qualsiasi piattaforma Meta e sono già causa di numerose violazioni delle normative vigenti e di multe.

Ricordiamo il rischio per Meta di una pesante multa antitrust nel momento in cui dovesse separare le piattaforme occupando un’ulteriore fetta di mercato senza pagare il prezzo dell’acquisizione dei clienti, che rappresenta un investimento significativo fondamentale per qualsiasi nuovo player nel mercato delle piattaforme di social media.

Ricordiamo inoltre che gran parte degli utenti di Instagram non sono persone reali ma marchi e che una persona reale può gestire numerosi profili, facendo crescere in modo quasi esponenziale il numero di account, che non corrisponde a persone reali, come spesso affermato da Meta.

Threads applica una censura ai contenuti che Meta non gradisce, ma ne tralascia altri che dovrebbero essere rimossi (ad esempio, alcune fake news e la propaganda politica volgare) nonostante vengano segnalati dagli utenti, con la scusa che non è possibile controllare tutto. Due pesi e due misure.

Thread hiding the feed in Europe even when using a VPN

Thread che nasconde il feed in Europa anche quando si utilizza una VPN

Un ulteriore aspetto da non trascurare è il fatto che Threads non è disponibile in Europa (ora nemmeno accessibile utilizzando un’ottima VPN come NordVPN, dato che il feed è oscurato) per evitare il rischio di sanzioni, il che è logico di fronte a tante violazioni, così come l’assenza da altri mercati primari come la Russia (a causa della situazione geopolitica), la Cina (a causa della censura) e molti altri paesi, non permetterà mai alla piattaforma di raggiungere risultati rilevanti al pari di Twitter. Per ora, si tratta solo di un costo.

Un noto politico italiano del passato, Giulio Andreotti, era solito dire che“A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina“. Si potrebbe ipotizzare che Threads sia stata creata per raggiungere principalmente tre obiettivi (o alcuni di essi). Il primo potrebbe essere un disperato tentativo di Meta di invertire la tendenza negativa dopo i fallimenti su vari fronti dovuti all’arroganza e agli errori strategici. Tra questi: il crollo verticale di Facebook – ormai una piattaforma per troll e boomers – il fallimento del costosissimo Metaverso, arenato prima di partire, causando massicci licenziamenti e conseguenti disservizi per calmierare i costi, e la perdita di utenti su WhatsApp a favore di strumenti di comunicazione alternativi, come Telegram e Signal – quest’ultimo ritenuto il più sicuro fra tutte le app di messaggistica.

Instagram era inizialmente un luogo per la pubblicazione di fotografie create con lo smartphone. Non lo è più Nonostante le crescenti critiche degli utenti, si è trasformato in un brutto clone di TikTok, per giunta stracolmo di pubblicità. In passato aveva già copiato a Snap (già noto come Snapchat) l’idea delle Stories. Le generazioni più giovani, da GenZ in giù, oltre a Snap e TikTok, preferiscono piattaforme come BeReal o il nuovo social network basato sulle foto Lemon8, lanciato di recente da ByteDance, il colosso cinese proprietario di TikTok. Altre piattaforme di social media per utenze più mature sono in crescita: Mastodon o Bluesky, che al momento è solo su invito. Nel mondo professionale resiste egregiamente LinkedIn (da anni acquisito da Microsoft) nonostante l’invasione di contenuti cringe e disperate proposte di vendita non autorizzate.

Le piattaforme Meta presentano regolarmente numerosi bug e sono spesso down. Migliaia di utenti sono rimasti bloccati senza alcun supporto, perdendo l’accesso ai propri dati e alla propria rete e, in molti casi, le proprie pagine aziendali attualmente abbandonate (le conversazioni su Reddit o i commenti ai canali ufficiali di Meta possono dare un’idea della rabbia crescente tra gli utenti). Non si dimentichino poi gli scandali storici dei quali Cambridge Analytica è solo la punta dell’iceberg. Più di recente in Italia ha fatto notizia la diatriba col carrozzone SIAE che ha privato numerosi contenuti multimediali della musica, di fatto vanificando ore di lavoro di migliaia di creators. Chi credeva di avere un potere contrattuale granitico ha dovuto fare i conti con la resistenza dei dinosauri italiani, e i tempi che cambiano (nel bene o nel male).

Al di là dei gossip tecnologici e vanti di Mr Zuckerberg & Mosseri (il suo scugnizzo di Instagram) , i numeri raccontano decisamente meglio la realtà circa il grado di penetrazione del mercato e il livello di gradimento da parte degli utenti. Ad esempio, osserviamo come performa Threads rispetto a Twitter sugli store per dispositivi mobili. Ad oggi (19 luglio 2023), su Google Play, indirizzato ai dispositivi Android, Threads ha raggiunto una valutazione media di 3,3 su 5, frutto di 152.000 recensioni, mentre Twitter ha ottenuto un punteggio più alto (4.1/5) basato su 21.1 milioni di recensioni, molte di più considerando la sua longevità. Sull’App Store di Apple, rivolto ovviamente ai dispositivi iOS, Threads ha raggiunto una valutazione media di 3,8/5 basata su 19,9K recensioni, mentre Twitter ha raggiunto un ottimo punteggio di 4,6/5, basato su 7,6 milioni di recensioni. Gli utenti mobili preferiscono quindi Twitter su entrambi gli store.

Un altro interessante punto da considerare è l’accesa rivalità tra Mark Zuckerberg ed Elon Musk, che probabilmente porterà a un insolito scontro fisico di cui non è il caso di parlare in questa sede. Infine, potrebbe esserci una certa pressione o almeno un interesse da parte dell’establishment democratico statunitense a migrare gli utenti su una piattaforma di proprietà di un’azienda più amichevole come Meta, che porta molti dati sensibili degli utenti (non solo americani) all’insaziabile NSA e potrebbe essere più malleabile in termini di algoritmo di newsfeed durante la prossima campagna elettorale. Il boss di Twitter, invece, in alcune occasioni ha mostrato simpatia per un candidato repubblicano e afferma di promuovere la libertà di parola in tutto il mondo – con alcune limitazioni volte solo a impedire la piena censura da parte dei governi ostili alle proteste. E’ un nutrito club di censori a cui il prossimo ad aggregarsi potrebbe essere il presidente francese Macron, reduce da pesanti contestazioni che hanno drasticamente eroso il suo appeal elettorale.

Sempre restando al conflitto Zuckerberg vs Musk, l’andamento del prezzo delle azioni di Meta e Tesla nel grafico seguente descrive chi comanda molto più delle chiacchere  da bar o da media addomesticati – ho scelto Tesla poiché Twitter non è quotato in borsa. Tesla è la principale azienda del proprietario di Twitter, Elon Musk, ed ha avuto una crescita sorprendente, incomparabile con Meta, il cui recente aumento di valore dopo il picco minimo del novembre 2022 è ancora lontano dall’essere un successo. Settori diversi, ovviamente, ma i soldi sono gli stessi per entrambi. E Musk ha altre iniziative estremamente redditizie e promettenti nel suo portafoglio (SpaceX, Starlink, The Boring Company, la nuova XAI) che probabilmente lo classificano come l’imprenditore di maggior successo del secolo scorso, qualunque sarà l’esito della lotta fisica.

Meta Inc vs Tesla stock price trend

Quindi meglio stare alla larga da Meta e dalle sue bugie. Si tratta di un’azienda che non ha mai creato nulla di nuovo ma ha solo rubato o acquisito idee altrui. Meta non ascolta gli utenti (servizio clienti penoso o per meglio dire inesistente, a meno che non si paghi un abbonamento mensile per la spunta di verifica, altra idea copiata da Twitter dopo averla inizialmente criticata…). Meta inoltre trae profitto esclusivamente dai tuoi beni più preziosi e insostituibili: il tuo tempo (proponendoti per lo più sciocchezze, propaganda politica e pubblicità) e la tua privacy, spiando le tue abitudini al di là dei limiti posti dalla legislazione sulla privacy e dall’etica aziendale.

Come andrà Threads nei prossimi mesi o anni? Difficile fare una previsione realistica in un contesto estremamente volatile, sebbene polarizzato. Chi vivrà vedrà…