storia
Non c’è nulla di più eterogeneo della “storia”. La storia non esiste, è solo una narrazione umana. E’ basata su fatti, ma come provarli, come attribuire cause e responsabilità correttamente, come interpretarli in un contesto più ampio di quello spesso preso in considerazione?
Sostenere affermazioni tipo “è storia, bisogna credere” è un’offesa all’intelletto umano che può bersi il dato spurio, ma non anche la sua interpretazione imposta sui libri di “storia” come in un atto dittatoriale che non tollera alcuna “revisione” (tant’è che in alcuni casi una riconsiderazione dei fatti è bandita per legge!)
Non pretendo che una persona creda a una storia, ma non mi si può negare di raccontarla. Lo si tollera con le fantasie religiose, perché fa paura quando riguarda vicende politiche più recenti?
Ciascuno deve essere libero di credere alla storia che preferisce in quanto la storia è politica. Narrazione e interpretazione sono atti che peccano di oggettività.
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