persona
La persona interna è l’anima.
La persona esterna è il corpo.
Solo quando si interagisce intimamente, nel vero senso, le anime si sfiorano.
Altrimenti, a sfiorarsi, sono solo i corpi, rappresentando il nostro modo di rapportarci superficialmente.
Il lavoro che ha lo scopo di produrre materialità di qualsiasi natura – anche immateriale – riguarda solo il corpo.
E’ raro che le anime si sfiorino. Non è difficile, ma a volerlo devono essere entrambe, e questo non è predeterminabile in quanto le anime, a differenza dei corpi, non sono in grado di comunicare direttamente fra di loro. Nè i corpi comunicano con le rispettive anime, ma si ignorano vicendevolmente. Quindi, anche nel momento in cui i corpi concordassero di sfiorarsi con le rispettive anime, non potrebbero mai farlo poiché l’anima delle stesse non sarebbe mai a conoscenza di tale volontà, né tantomeno le anime delle due persone potrebbero mai sapere che i loro corpi desiderano che le rispettive anime entrino in contatto.
Le anime a differenza dei corpi non comunicano, ma si aprono. Non scambiano conoscenza, ma creano uno spazio di contatto che rappresenta una nuova conoscenza, inedita per le stesse.
I corpi sono fuori da questo gioco, che quando accade li travolge e li sovrasta. Diversamente, se non accade, sono i corpi a sovrastare e travolgere le anime.
I corpi possono vestirsi, spogliarsi, camuffarsi, recitare. Le anime mai, perché sono sempre nude dinanzi a loro stesse o alle altre anime che potrebbero incontrare. I corpi sono manifestazioni temporanee, mentre le anime sono eterne come l’universo. L’incremento della compresenza dei corpi che ospitano le anime, comporta la diminuzione dello spazio, dunque del tempo, nel quale i corpi potranno manifestarsi.