giudizio

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Il dolore – a meno che non sia l’effetto di cause insignificanti – è causato o da una risposta a un comportamento considerato sbagliato e intenzionale, o da un comportamento che ignora i possibili effetti collaterali sugli altri.

Talvolta, siamo immersi in noi stessi a un livello che impedisce di prevedere o vedere ciò che le nostre azioni potrebbero causare o stanno causando ad altri.

La nostra esperienza determina l’interpretazione e l’interpretazione determina il giudizio.

Noi agiamo o reagiamo sulla base del giudizio.

Oltre all’esperienza, accumulo statico del vissuto a sua volta mediato dall’interpretazione, l’interpretazione è anche influenzata da una variabile mutevole che è il nostro stato emotivo. Pertanto, l’interpretazione non è una costante in quanto cambia anche in base a fattori esterni, quindi non è universale ma multiversale.

Tendiamo a giudicare la stessa situazione in modo diverso a seconda del nostro stato d’animo ma anche dei soggetti od oggetti del giudizio e di fattori come l’età, il luogo (uno spazio definito) e altri. Anche lo stato emozionale corrente determina il giudizio, oltre a determinare l’interpretazione alla base del giudizio – quindi lo stato emozionale influenza doppiamente il giudizio: direttamente e indirettamente, tramite l’interpretazione delle circostanze che lo determinano.