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simulazione

La realtà è una simulazione della sua simulazione.
Quello che si crede di aver semplificato, si può dividere in tante piccole parti, ancora utili a qualcosa, o no, generando nuovamente una situazione tendente al caotico.
Chi spiega non pensa. Chi pensa non spiega. Spiegare costa, sottrae tempo al pensiero. Il tempo costa a chi ne dispone di una quantità definita, come ogni risorsa limitata.

wishes

Enjoy the Winter Solstice and sorry for not replying to copied/pasted messages wishing nonsense, as usual.

I deeply wish all of you to start thinking rather than believing.

Questioning and dismantling everything passively taken for granted is the best present ever you can do to yourself and your beloved ones.

As someone already noted some time ago, “the answer to the ultimate question of life, the universe and everything” seems to be 42

2+5 = 7 like colors, notes, days, continents and the infinite spectrum in-between them.


auguri

Godetevi il Solstizio d’Inverno e scusate per non aver risposto ai messaggi copiati/incollati che desiderano sciocchezze, come al solito.

Desidero profondamente che tutti voi cominciate a pensare piuttosto che a credere.

Mettere in discussione e smontare tutto ciò che passivamente si dà per scontato è il miglior regalo che possiate fare a voi stessi e ai vostri cari.

Come qualcuno ha già notato qualche tempo fa, “la risposta alla domanda finale della vita, dell’universo e di tutto quanto” sembra essere 42.

2+5 = 7 come i colori, le note, i giorni, i continenti e lo spettro infinito che li separa. 

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esistenza

Che vuoi che mi ricordi chi ero io dieci o vent’anni fa. Era impossibile determinare chi fossi allora, immaginiamolo adesso. Impossibile. Perché si cambia ogni giorno. 

Ogni giorno si è una persona diversa. Si mantiene il ricordo delle esperienze che sono sedimentate nel nostro modo di essere e che ci portano a vivere, liberamente. Eppure, tra tutte queste parole sono poche quelle davvero importanti: chi ero davvero io, chi lo ricorda? 

Non ricordo chi era il me stesso di ieri e oggi sono già un’altra persona e non sarò neppure la stessa domani, perché dopo la notte cambia sempre qualcosa. Il cervello crea nuove connessioni se glielo lasci fare, se lo ammaestri a crearle. E così ci si lascia sorprendere ogni giorno dalla novità, che poi è effimera, perché è tutto nella testa. 

Tutto quello che non pensiamo, non esiste. Tutto quello che non vediamo, non esiste. Quello che non sappiamo, non esiste. 

Il prima e il dopo non esistono. Il presente sfugge. Siamo una non-esistenza, come il piacere, effimero, fugage, che lascia la sua scia ma non è una scia di piacere ma di nostalgia, e porta con sè l’ebbrezza di quello che è stato, l’eco di un flash immediato, istantaneo, già svanito. 

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mozart

Mozart aveva un amplesso con le sue violiniste. 

Ogni volta che eseguivano un suo pezzo, era questo che voleva: far muovere le loro dita in un certo modo per far capire che lui era il capo, che lui le dirigeva attraverso le sue note ripetitive, gioviali, ma profonde. 

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realizzazioni

Ho tenerezza di chi, da giovane, studia.

Potevo essere io.  Avevo dimenticato quello che avevo appreso, che comprendeva dedizione, tempo, speranza. 

Si credeva che fosse tutto lì e che bisognasse dare di più per avere di più, invece non era così. 

Quelle ore sono nostalgiche, fanno pensare a qualcosa piacevole, che rassicura chi vuole arricchirsi di conoscenza, sperando di essere una persona migliore solo grazie alla conoscenza, senza mai aver realizzato nulla. 

Si è migliori quando si realizza qualcosa, non quando si conosce qualcosa senza realizzare nulla. 

Si è migliori quando si è consci di aver realizzato, non quando si realizza senza conoscere o quando si conosce senza realizzare.

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fuori

Il numero è un modo per distinguersi e per riconoscersi.

Erano tutti lì, fuori, e fuori dal mondo non si poteva capire. 

Ma loro erano ancora fuori, e non dovevano spiegare nulla. 

Chi sarebbe dovuto arrivare sarebbe arrivato alla sua ora e avrebbe capito che fuori non c’era nulla da spiegare, e dentro era già tutto chiaro. 

Da fuori non c’era proprio nulla da spiegare, anche se si ostinavano a credere che accodarsi a un numero li avrebbe fatti più belli o più ricchi o più colti, ma non avevano capito nulla, perché erano rimasti fuori da quel numero che avevano fatto solo ingigantire e più loro crescevano fuori, più il numero diventava grande, e loro non potevano capire quanto bello era dentro, loro che avevano lo spazio intorno, crescendo curiosi senza neppure capire di cosa. 

Sentivano l’interesse, l’attrazione, ma non capivano perché, perché da fuori non c’era proprio niente da capire, mentre dentro era tutto chiaro perché c’era, e sarebbe sempre stato chiaro anche quello che c’era fuori: un caos che non si poteva addomesticare, se non temporaneamente, perché era pura energia senza uno scopo alcuno, che si riproduceva senza uno scopo alcuno e loro continuavano a muoversi per darsi vita, per non fermarsi, nel cielo immobile. 

La neve, il ghiaccio, che scende leggero e frena gli entusiasmi finché poi non riparte forse a un certo punto.

 

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novità

E’ sicura, abbiamo sempre fatto così, perché così funziona.

Da tanto tempo, ci fidiamo.

Apre le gambe, non conosce il volto. 

Lascia solo toccare la parte inferiore del piede col palmo di due dita che volgono verso il suo seno. 

Così, da quando è arrivata, e da quando si fida, non è più cambiata, perché funziona e se funziona è unica, perché ogni cosa che funziona è unica. 

Non si può vivere senza blocchi, al di fuori di quello che funziona. 

La novità arriva sempre dopo la norma, e non aspetta.

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combinazioni

Di anomale ricorrenze, ovvero combinazioni, ne accadono numerose, facendoci caso. Generalmente, si tratta di abbinamenti di provenienze inconsuete, vista la destinazione, o di idiomi atipici, vista la provenienza, talvolta manifestati in gruppi di tre o più. 

Si osserva inermi – e furtivamente sorridenti – a delle consecutività sconvolgenti, sino al punto in cui diventano quasi normali, sia pur caratterizzate da un miscuglio inaspettato di valori anomali. Per uno strano gioco del destino, questi valori comuni ma rari, soprattutto nel loro presentarsi vicini, si inseguono nelle vicissitudini esistenziali nei modi più impensabili, sorprendenti, molto spesso lieti, sia pur destinati a separarsi per provare a privilegiarne solo uno, spesso di fatto alcuno. 
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semplicità

la semplicità è una scusa del paracularo che la usa come pretesto perché non ci arriva. è contagiosa perché chi non ha voglia di pagare il prezzo dell’acquisizione della conoscenza si ripara sotto di essa con la scusa che è tutto.

del resto, a cosa serve una complessità potenzialmente infinita se non a comprendere ciò che non è immediato, quando la percezione sensoriale è una sequenza di immediatezze?

la destrutturazione demolisce la complessità rendendo inutile l’investimento nell’arguzia.

ciascun livello semplice può essere scomposto in livelli più semplici e meno importanti.

destrutturare implica un procedimento complesso che conduce a livelli sottostanti e insignificanti in quanto più semplici. 

l’importanza di un elemento (o una fattispecie) cresce all’aumentare del suo grado di complessità.

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stadio

L’ingresso determina il punto di vista. Come in uno stadio, a seconda dell’ingresso cambiano le persone. Locali od ospiti. Giornalisti o atleti. Così l’evento, il suo sviluppo e il suo esito, producono valutazioni differenti.
E poi c’è il momento. Quando si entra, in quale gara fra tante, e a che punto della gara. Prima, durante o dopo, quando è già finita, col rischio di giungere troppo tardi e trovare i cancelli chiusi. O troppo presto, coi cancelli ancora chiusi, o aperti solo per pochi.
Tante metafore possono nascere correlando l’esperienza di uno stadio coi casi della vita.
C’è un suono che suona diverso ad altri, perché la propria esperienza uditiva è stata malleata in un certo modo, associandone taluni significati. Ci può essere un evento che piace troppo o non piace affatto. Il dilemma sorge a chi, nonostante abbia numerosi semi culturali alla portata, non riesca a far attecchire alcuna passione nella propria mente. Forse questa è uno stadio in cui si gioca sempre a porte chiuse, così non è necessario entrare, basta attendere il risultato fuori, dedicandosi ad altro, o annoiandosi. Si rischierà di non vedere lo spettacolo della gara, ammesso che sia uno spettacolo, e che interessi davvero. O lo si vedrà dopo, magari in sintesi, con la sensazione di aver mancato qualcosa quando il mondo allineato a un modello che funziona era lì. C’è il rischio di giungere tardi, al punto da sentirsi isolati e diversi poiché esclusi dalla sequenza lineare che porta alla conquista di consapevolezze generiche. 
Chi è dentro lo stadio, quando accade qualcosa di popolare, conosce meglio il gioco, perché lo osserva, salvo distrazioni, lo descrive, lo regola o lo pratica. E si sente parte di una comunità la cui importanza è data dalla popolarità e la cui forza è data dalla coesione. Le distrazioni sono colmate da interpolazioni superficiali, a volte fantasiose, prendendo spunto dalla presunta spiritualità che colma i vuoti della scienza. Fuori dallo stadio, invece, ci si sente ignoranti. Ma perché non si è dentro, dunque? 
Si era presi da altre discipline? O ci si era addormentati troppo a lungo nel corso dell’evento? Si temeva di entrarvi, o di non poterne più uscire? 
E poi, mancando l’evento, si è perso davvero qualcosa di rilevante per arricchire la propria conoscenza, e per elaborare nuova esperienza? O si è invece speso meglio il proprio tempo lontano dal fulcro di attrazione, facendo altro, o non facendo nulla? Col tempo forse lo si capirà. Perché il tempo non dice mai nulla, ma aiuta a comprendere, se lo si vuole. Ma ogni comprensione è mediata dalla propria storia.
Bernard Stiegler Filosofo Francese Tecnologia Web

La lezione di Bernard Stiegler, critico della tecnologia contemporanea

Bernard Stiegler Filosofo Francese Tecnologia Web

Il 6 agosto 2020 è scomparso il filosofo francese Bernard Stiegler, uno dei più grandi pensatori contemporanei, secondo cui il mondo è diventato sporco perché ci sono molti conflitti e un generale deterioramento dello stato morale. Il suo lavoro teorico ha esplorato i temi della tecnologia e di come questa influenzi da sempre l’umanità e il lavoro. Tra le sue opere più note c’è il ciclo La technique et le temps, e in particolare il primo volume La faute d’Épiméthée.

“Ciò che ci fa impazzire è la mancanza di capacità di generare prospettive di sostenibilità a lungo termine. I giovani non sognano più di mettere su famiglia, sanno che non avranno più un lavoro, che sono una delle ultime generazioni prima della fine. Questo è un punto di vista ampiamente condiviso, che può essere pericoloso, portare alla droga, al suicidio o forse anche entrare a far parte di un movimento come Daesh “.

Secondo Stiegler siamo in un’era senza epoca.

“Un gruppo umano vive in un’epoca comune perché condivide un passato comune e desideri comuni, con un orizzonte comune di aspettativa. Oggi non c’è orizzonte in attesa, perché la tecnologia distruttiva che si è sviluppata, soprattutto a partire dal 1993, con il web fa sì che oggi quasi 4 miliardi di esseri umani abbiano lo smartphone, anche in Africa, in India. . Questa tecnologia ha creato un processo chiamato dirompente “.

La perturbazione è un approccio che consiste nel superare avversari e poteri pubblici, sviluppando innovazioni dirompenti estremamente violente, come Uber, AirBNB, ecc. Questo processo di accelerazione supera gli organi deliberativi che arrivano sempre troppo tardi per regolamentare.

“Questo produce quello che io chiamo il Far West tecnologico: è il primo che spara a vincere. Il risultato è anche la disperazione di questi giovani che pensano che non ci sia più un futuro per loro. Questo è quello che pensano anche molte persone, compresi gli elettori di Donald Trump. Che quindi votano Trump che racconta loro una storia secondo cui “ce la caveremo”.

Bernard Stiegler incoraggia l’Europa a rilanciare una vera politica industriale, una vera politica di ricerca, con ingenti investimenti pubblici. Dobbiamo restituire al World Wide Web il significato che aveva all’inizio, nel 1993, cioè creare la possibilità per tutti di comunicare, fare rete, valorizzando le singolarità. Tra il 2007 e il 2010 c’è una doppia svolta, prima con lo smartphone, poi con Facebook.

“È standardizzazione attraverso i big data: interagisci su una piattaforma che ha tutta una serie di informazioni su di te e che lavora per fare correlazioni, su scala globale, in tempo reale, su 4 miliardi di persone che interagire contemporaneamente su smartphone e questo produce pupazzi digitali: sei guidato dalla piattaforma, sei coinvolto in una logica di marketing che ti farà fare cose che non volevi fare. Su Facebook è assolutamente catastrofico. C’è un malessere in questo modello, e ci rendiamo conto che forse non è così interessante dal punto di vista economico ma che inoltre crea molto distorsioni sociali “.

Questo è ciò che distrugge la società, fatta di sistemi sociali: famiglia, istruzione, religione, diritto, economia, processi condivisi dalle comunità. Tutti questi modi di vita comuni vengono distrutti da questi dispositivi. Una politica industriale europea consisterebbe nel reinventare tutto questo. L’Europa ha tutti i mezzi per farlo, ma il problema è che non ne ha idea, perché ha smesso di pensare, ha smesso di pensare.

“Le epoche sono caratterizzate da grandi pensieri. Oggi, l’assenza di un’epoca è assenza di pensiero. È molto possibile ricominciare a pensare, a lavorare, ma è molto, molto urgente. “, avverte Bernard Stiegler. Una depressione globale Rispetto allo stato del pianeta.

“La gente sa che non può andare avanti così, che se non cambiamo nulla, il pianeta è rovinato. Ci sono molte cose da fare ma siamo guidati da idioti, che sono depressi e la depressione può portare alla follia. (…) Gli accademici non fanno il loro lavoro, si chiudono in torri d’avorio e non si fanno carico dei problemi . Come mai non mobilita nessuno? Siamo in un sistema di codardia organizzata. Quindi dobbiamo mobilitarci. (…) Siamo tutti esposti a questa follia ordinaria. Alcuni negano e dicono che stanno andando molto bene, ma sono idioti, perché tutti abbiamo alti e bassi, siamo fallibili. Negano perché hanno bisogno di convincersene per poter dormire “.

Oggi dobbiamo rilanciare una società da sogno. L’uomo deve sognare di notte ma anche sognare ad occhi aperti, perché è dai sogni che nasce sempre la possibilità di produrre qualcosa di nuovo.

1common Club - Tech and smart gadgets shop

1common Club, the shop for all tech and smart gadgets lovers

Sono orgoglioso di annunciare un nuovo progetto firmato Oltre Digital.

1common Club è una raccolta di eccellenti dispositivi tecnologici, un club insolito per tutti coloro che amano la tecnologia utile. Non solo prosumers ma anche persone che vogliono migliorare la loro qualità di vita attraverso gli ultimi dispositivi tecnologici.

Lo staff seleziona con cura i gadget e prodotti tecnologici più venduti, scegliendo tra quelli con le migliori recensioni, i nuovi arrivi delle migliori marche e, ovviamente, i migliori prezzi sul mercato.

Gli utenti possono trovare ciò che è di tendenza, conveniente, utile e interessante, per se stessi o come regalo memorabile: possono anche tenere una lista dei desideri.

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m5s 2020

Lo yacht di salvataggio

m5s 2020

Era un po’ che non scrivevo di politica, e lo faccio solo per dire che non la vedo… La direzione, e neppure la Direzione 🙈

Dall’avvio della legislatura ad oggi la corazzata è stata capace di perdere ufficialmente ben 21 parlametari (e ufficiosamente molti di più). Su un’armata di 336 possono sembrare pochi – circa il 6% – ma per alcuni partiti quel numero sarebbe un obiettivo inarrivabile. E’ un peccato – o forse, a guardare la situazione odierna, sotto alcuni punti di vista è un bene – che quel numero così elevato, impressionante, inatteso, non si sfiorerà più, neppure lontanamente.

La nave affonda, ma non è un Titanic e non c’è nessun iceberg, ma una zavorra costituita da un mix di arroganza, incompetenza e reciproco astio (che ha sempre serpeggiato fra le mura pentastellate, a ogni livello). Tuttavia nella tragedia elettoralesca, si prepara a salpare un dignitoso yacht di salvataggio, che continuerà a galleggiare a lungo e in largo, senza meta, in balia delle onde e soprattutto del vento, ospitando un nutrito gruppo di sodali acritici e malleabili che invecchieranno felici, fra un post e una gaffe – pur con qualche vittoria di Pirro, va dato giustamente atto. Col cazzo che fanno ammuina, loro.

La zavorra è stata lasciata colare a picco, la megaditta, un po’ ridimensionata, è salva e g(i)alleggia (poiché da tempo non grilleggia più) sui social.


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Italian food ecommerce

Arriva Spaccio Italia, l’e-commerce di eccellenze gastronomiche italiane

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Spaccio Italia vendita alimentari onlineSono lieto di annunciare l’avvio delle attività su SpaccioItalia.com, una piattaforma e-commerce che offre un’accurata selezione di prodotti gastronomici italiani in vendita in oltre 50 Paesi.

Abbiamo scelto piccole e medie aziende artigianali locali che nelle loro produzioni, tutte Made in Italy, non tralasciano l’attenzione per gli aspetti salutari e nutrizionali, oltre a un mix di tradizione, innovazione e gusto.

Minimizzando le intermediazioni, possiamo praticare ottimi prezzi al pubblico, anche a un contributo ai costi di trasporto. Grazie a un eccellente servizio logistico, inoltre, possiamo far giungere i prodotti a destinazione nel più breve tempo possibile.

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Ferruccio Lamborghini

Il marketing secondo Ferruccio Lamborghini. L’importanza del customer service (video intervista)

L’importanza di un servizio clienti, fondamentale per un’azienda di successo. Qualcosa che putroppo numerose aziende non apprendono mai.

Video estratto da un’intervista a Ferruccio Elio Arturo Lamborghini (1916–1993), l’imprenditore italiano, fondatore della casa automobilistica Lamborghini.


Figlio di agricoltori, lascia le scuole elementari e la sua passione per i motori e per le macchine lo porta a Bologna, dove lavora in un’azienda che revisiona automezzi dell’esercito.

Durante la seconda guerra mondiale, trova l’opportunità di sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso il 50° autoreparto misto (base militare di Rodi nell’isola omonima nel Dodecaneso italiano).

Nel 1946, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all’esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Ferruccio ad intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li trasforma in macchine agricole.

Nel 1948, a Cento (Ferrara), fonda la Lamborghini Trattori (l’origine del logo aziendale è legata alla data di nascita di Ferruccio Lamborghini: nel calendario zodiacale infatti il 28 aprile cade sotto il segno del Toro, inoltre egli amava la corrida).

Solo tre anni dopo la guerra, l’azienda Lamborghini era capace di progettare e costruire da sola i suoi trattori e già nel corso degli anni cinquanta e sessanta la Lamborghini Trattori diventa una delle più importanti aziende costruttrici di macchine agricole in Italia.

Seguì la produzione di bruciatori a nafta e di condizionatori, stupendo per la velocità con la quale tali prodotti riuscivano a imporsi sui mercati, in ragione delle loro alte qualità tecniche a fronte di un prezzo molto competitivo. La strategia di Lamborghini per ottenere rapidi risultati consisteva nell’individuare le aziende e i prodotti leader per poi avviare una “campagna di reclutamento” dei tecnici più significativi, offrendo loro stipendi molto più sostanziosi di quelli percepiti nelle aziende di appartenenza.

Il successo personale di Lamborghini gli permise di acquistare molte automobili di lusso, arrivando al punto, da sua stessa ammissione, di poterne guidare una diversa per ogni giorno della settimana.

Nel 1958 acquistò a Maranello una Ferrari 250 GT; negli anni successivi possedette diverse automobili del cavallino, non risparmiando le critiche: Lamborghini diceva che le Ferrari erano buone automobili, ma le considerava “rumorose” e ne lamentava gli interni essenziali.

L’idea di produrre macchine sportive gli venne dopo una discussione con Enzo Ferrari.

Ferruccio si divertiva a sgommare. Possedeva due Ferrari identiche e più di una volta ha rotto la frizione. Dopo aver sborsato fior di quattrini per ripararle a Maranello, un giorno – dopo l’ennesimo guasto – ne portò una nella sua officina e un meccanico, anche lui di Casumaro, la smontò. La frizione che si rompeva era identica a quella che montava sui suoi trattori». Da quel momento le lamentele di Ferruccio Lamborghini con il “Drake” Enzo Ferrari divennero molto più accese: «Spendo una fortuna per un’auto fatta con i miei pezzi!». Pare che la risposta di Enzo Ferrari sia stata: «La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori e non le Ferrari».

Questa, secondo la nota leggenda, peraltro confermata dallo stesso Ferruccio, fu la molla che fece scattare la sua decisione di fondare il settore automobili della Lamborghini, allo scopo di costruire una vettura sportiva secondo i suoi canoni. Lamborghini sosteneva che una vettura Gran Turismo dovesse offrire alte prestazioni senza sacrificare le doti stradali e la qualità degli interni.

Fonte: Wikipedia Italia


Oggi c’è tanto da apprendere dalle parole del grande e indimenticato Ferruccio Lamborghini. Che ci si rivolga a un’agenzia digital marketing o a una che si occupa nello specifico di Web marketing eCommerce è bene assicurarsi che non si perdano di vista valori essenziali nel fare business, anche online, come l’attezione al cliente, che deve venire prima di ogni altro aspetto.

Turismo a Taranto, Puglia, Italia

Una finestra su Taranto in Puglia

Taranto è conosciuta come la città dei due mari, o la perla dello Jonio, per la sua posizione geografica a cavallo del Mar Grande e del Mar Piccolo. Lungo i 140 chilometri di costa della provincia di Taranto troverete spiagge e riserve mozzafiato.

Taranto è un comune italiano di 194 347 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia, in Puglia, situato sull’estremità nord occidentale della regione storico-geografica denominata Salento, nonché sull’estremità orientale della zona costiera denominata Arco ionico tarantino.

Tralasciando il grave problema dell’inquinamento dovuto al cantiere siderurgico ex Ilva, più grande d’Europa, e ad altre industrie che fanno della città un polo industriale e portuale fra i più importanti del Mediterraneo, conta ricordare che la città vanta importanti attrazioni turistiche. Infatti, oltre al Museo Archeologico nazionale e al castello Aragonese, al Ponte Girevole e al magnifico centro storico, la città dei due mari (Mar Grande e Mar Piccolo) ha molto altro da offrire, a cominciare dalla cucina in cui non mancano i frutti di mare locali, all’entroterra caratterizzato dagli splendidi paesaggi della Valle d’Itria e dalle gravine e alla costa ricca di eccellenti spiagge e lidi turistici.

Scopri i prodotti di Taranto e della Puglia su Spaccio Italia!

Foto del Ponte Girevole di Taranto realizzata da Paolo Margari.

CreaPublicidadOnline comprare followers instagram

‘Comprare’ followers o like di instagram: pro e contro

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Instagram è un servizio di rete sociale statunitense che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri e condividerle via Internet. Negli anni ha visto l’integrazione di numerose funzioni per fare concorrenza a piattaforme simili. Ad esempio le Storie, i Messaggi, la IGTV, i Reels e lo Shopping.

Esiste un mercato di followers per Instagram?

Sì. Si sente spesso parlare della tendenza di alcune aziende e influencers a comprare followers Instagram, la popolare piattaforma di photo e video sharing, e messagistica, ormai dal 2021 facente parte della famiglia Facebook. L’acquisto di followers da’ sicuramente una prima impressione molto positiva dell’account, ma ciò non basta a evitare i rischi.

I rischi

E’ sicuro comprare followers su Instagram? In molti dei casi no, per vari motivi:

  1. se la piattaforma lo scopre, si rischia una penalizzazione del profilo o addirittura la chiusura (questo capita molto di rado)
  2. più facile che i followers falsi vengano eliminati, cosicché l’investimento sarà inutile
  3. spesso si tratta comunque di un numero, non di interazioni reali, in quanto i followers sono solo account, dietro i quali non vi sono persone che interagiscono coi contenuti (ma è possibile che si acquisti anche l’interazione)
  4. gli account Instagram con un numero elevato di followers e pochi likes ai contenuti avranno un engagement molto scarso, rischiando di essere penalizzati nelle ricerche.

Esistono però piattaforme che consentono di evitare molti dei problemi menzionati. Fra queste c’è CreaPublicidadOnline che consente anche di Comprare like Instagram, mantenendo un elevato livello di coinvolgimento per il canale.

Istagram continua a innovarsi (scopri come mettere instagram nero) e, in parallelo, anche le aziende che offrono servizi complementari.

Quindi attenzione



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Opportinità online: gestionale Prestashop

In questo post sono raccolte offerte molto interessanti dalla rete.

Fra i migliori sistemi di gestione e-commerce non si può non menzionare PrestaShop. Realizzare un negozio online di successo implica esperienza e dedizione. Per il tuo Gestionale prestashop puoi rivolgerti agli esperti di Kelta.


Un esempio di successo? Solvy Store: l’ecommerce intelligente

Remove news sources with paywall

Come nascondere fonti con paywall da Google News

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Il paywall (letteralmente muro costituito dal pagamento) è uno strumento che limita l’accesso agli utenti che hanno pagato per iscriversi a un sito web.

Negli ultimi anni è cresciuto tra alcune fonti di notizie nonostante un massiccio uso di pubblicità e una raccolta di cookies che possono già coprire i costi.

An annoying news paywall

Un fastidioso paywall, in questo caso del Corriere della Sera, probabilmente il più noto dei quotidiani italiani.

 

Gli utenti della rete sono liberi di pagare per informazioni di buona qualità, ma dovrebbero anche essere in grado di scegliere fonti di informazione gratuite, che non per questo sono necessariamente meno attendibili o dettagliate di quelle a pagamento.

Inoltre, non è possibile pagare per tutte le fonti a pagamento e fare una scansione della qualità delle loro notizie – questione di tempo e costi. Va anche ribadito come numerose fonti di informazione, anche con paywall, non facciano giornalismo imparziale ma siano piuttosto di parte. I loro articoli sono prevalentemente propaganda politica e da marchette (i cosiddetti advertorials, ossia product placement e performance marketing mascherato da recensioni o comparazioni di prodotti). Perché pagare per leggere della pubblicità mascherata da giornalismo, oltre a quella ufficiale già presente?

Se desideri filtrare solo le fonti gratuite sul tuo Google News, l’aggregatore di notizie più popolare al mondo, esiste un modo semplice come mostrato negli screenshots in basso:

Remove news sources with paywall

Select “Other”

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Nascondi notizie da una fonte particolare

 

Allo stesso modo, nella personalizzazione offerta dalla piattaforma di notizie di Google, è opportuno anche escludere fonti di scarsa qualità che non creano informazione ma riproducono, riscrivendo malamente, quanto già esistente solo per generare volumi di traffico a loro vantaggio. In tal modo si può avere una selezione di fonti gratuite, attendibili e autorevoli che meritano di essere visualizzate.

Google News è un importante canale di traffico organico per molti siti di informazione, ma non tutti offrono notizie di qualità. Spesso, anzi, abusano dell’indicizzazione e della personalizzazione del servizio per ottenere traffico che si converta in introiti da fonti pubblicitarie e altre, come affiliazioni. Infatti le News sono in termini SEO un canale molto importante. Per questo è bene fare pulizia del proprio feed eliminando quello che non merita attenzione, facendoci perdere tempo di fronte a informazioni irrilevanti, false o ripetitive, e focalizzandoci invece su quello che arricchisce la nostra esperienza online.

Un’interessante possibile soluzione al problema: estensione di Chrome

Grazie all’estensione di Google Chrome Skip The Paywall, da installare direttamente sul browser, è possibile bypassare il limite di visualizzazioni imposto da numerosi media online.